GameDivision crede fortemente nella cultura videoludica e nell’opportunità di poter comunicare con la propria community, non solo attraverso recensioni e anteprime, ma anche grazie ad articoli originali capaci di far discutere su tematiche sociali importanti.

Uno degli ultimi casi è l’articolo redatto da Raffaele Giasi, intitolato “I videogiochi possono creare emancipazione culturale?” Un’intervista che raccoglie le testimonianze e l’opinione di tre stimate colleghe del settore giornalistico e d’intrattenimento:

Jessica Armanetti Jessica “Miss Hatred” Armanetti: ex pro gamer di Halo, conosciuta come “MissHatred”. Cosplayer, make up artist, appassionata di gaming ma, soprattutto conduttrice, con conduzioni che vantano palcoscenici come Cartoomics, Lucca Comics & Games, Gamescom, Madrid Gamesweek, Akumakun Ireland, Anime Milwaukee, Romics, e Paris Games Week.
Alessandra Contin Alessandra “Lex” Contin: freelance e scrittrice, attualmente potete leggerla su quotidiani nazionali come La Repubblica e La Stampa, dà inizio alla sua carriera nel 1991, da sempre attiva nel mondo del gaming. Tra i nomi più rilevanti del giornalismo videoludico nostrano, ha all’attivo diversi libri tra cui “Skill”, pubblicato da Einaudi nel 2004 e considerato il primo romanzo italiano a tema videogame.
Stefania Sperandio Stefania Sperandio:  dal 2005 lavora nell’informazione verticale sui videogiochi: su SpazioGames.it dal 2012, a partire dal 2020 è caporedattrice del progetto editoriale della testata. Appassionata soprattutto di analisi e critica dello storytelling interattivo, a cui dedica ampie analisi, è a sua volta autrice e ha discusso due tesi dedicate ai videogiochi.

 

Negli ultimi anni abbiamo avuto l’occasione di giocare diversi videogiochi Tripla A e non, capaci di generare discussioni sulle loro tematiche, che passo dopo passo stanno divenendo sempre più mature e toccanti.

Il recente caso di Aloy, la protagonista della serie di videogiochi PlayStation “Horizon”, divenuta un vero e proprio simbolo di eroina moderna, ha stimolato la stesura di un articolo dedicato all’emancipazione culturale all’interno dei videogiochi; un tema importante e delicato che abbiamo deciso di trattare con l’intervento delle tre colleghe sopracitate, in maniera tale da poter offrire alla nostra community un messaggio importante che fosse il più competente e oggettivo possibile sulla tematica che va dall’inclusione LGBTQ+ alla presenza femminile nelle esperienze videoludiche.

L’obiettivo di GameDivision

Non è un mistero che la verticale dedicata al gaming di Tom’s Hardware punti a dare voce a tematiche importanti. Da ormai quindici anni il settore videoludico è cresciuto, maturato, offrendo ai giocatori esperienze narrative in grado di immergere in storie autentiche e inclusive. Non per altro, nel corso degli ultimi tempi abbiamo avuto l’opportunità di vedere alcuni esempi quali The Last of Us Part II, Hellblade, It Takes Two e tantissimi altri.

Dunque, è fondamentale poter comunicare ai lettori l’importanza culturale e artistica che questi giochi rappresentano, non limitandoci alla critica oggettiva, ma affrontando argomenti complessi rendendoli alla portata di tutti.

Uno degli obbiettivi di GameDivision è proprio questo: raccontare i videogiochi, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche e soprattutto da quello culturale.